mercoledì 28 dicembre 2011

Recensione Musica da Cucina - Musica da Cucina

Long Song Records - 2011

Come le arti apparentemente diverse possano trovare felici e comuni accordi ce lo riassume in parte il termine sinestesia; quanto la musica abbia rapporti intimi con utensili & affini ce lo spiega, invece, Fabio Bonelli anche conosciuto con lo pseudonimo “Musica da Cucina”

Secondo album, quattro anni dall'esordio ufficiale e tanta voglia di portare avanti quel discorso aperto con passione ed evoluto con altrettanto cuore.
Ecco dunque, in questi nuovi incisi, scorrere nuovamente la linfa vitale dei primi cenni, caratterizzandosi così con ritrovata alchimia tra i suoni propriamente legati agli strumenti preposti al caso e quelli provenienti dalla soggettiva animazione del nostro circondario.

Certo, però, non si può dire che questo sia solo un riproporre statico delle precedenti intenzioni, perché qui il lasso di tempo trascorso tra un lavoro e un altro ben si consta e si traduce in maturità.
Troviamo nuovamente tra noi, quindi, le grattugie, i bicchieri, le pentole, le posate e, chi più ne ha più ne metta, pronte ad offrirci inusuali servizi sotto la sensibilità di un Bonelli più perito e consapevole del suo percorso.
Tale affinamento, però, non ha raggelato l'atmosfera naive capace di orchestrare l'inanimato e di conseguenza, con una congrua dose di onesta istintività, viene sdrammatizzata l'aurea pretenziosa spesso ospite della musica concreta. In questo modo non solo riusciamo ad assaporare il lato genuino ma, attraverso tale sensibilità, si spalancano le porte a mondi visivi e alle rispettive allucinazioni sensoriali che, una volte sparse nell'aria, impregneranno l'ambiente di indimenticabili (e indimenticati) aromi.

L'epigono di Musica da Cucina, infatti, oltre ad essere un ottimo esempio di conoscenza dei suoni e delle loro potenzialità, è un album fatto di immagini curate maniacalmente, pertanto, con velato slancio, riesce a portarci all'interno di una struttura in cui ogni minuzia è essenziale per la resa totale dell'atmosfera. Proprio la suddetta sequenza, dettata secondo il peculiare immaginario di MdC, conferisce unicità al lavoro, sottolineando un senso di irreplicabilità anche quando il tracciato si fonde con le scricchiolanti vie del “già sentito”.

Tra ambient, slow-core, melodia, suggestioni folk ed approccio post-rock, tuttavia, non è difficile mettere da parte una certa canonicità di alcuni tratti e, lasciandoci rapire dal ruolo primario dei dettagli, non risulterà poi estremamente arduo apprezzare questo lavoro. D'altronde solo così facendo potremo osservare la miriade di microsuoni disseminati ed emozionarci realmente con mestoli, forchette, le più conformi note di pianoforte, armonica, clarinetto o i disegni di nonna Elvira Giorgetti (vedi art-work).

Apriamo le orecchie e guardiamo attraverso esse le intime rarefazioni, i delicati rumorismi e, tra i sussurri modulati come note, sbizzarriamoci a scoprire l'incanto dei sottotesti fatti di invisibili sorrisi, risate o silenzi che diventano musica.

In questi 12 pezzi c'è il particolare affetto sgorgato dal giocare nella cucina e creare qualcosa, forse di immangiabile ma unico.

La tavola è apparecchiata, non resta che augurarvi buon appetito.




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Musica da Cucina: www.fromthemountains.com/musica_cucina
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