giovedì 10 novembre 2011

Recensione Giulia Villari - River

Autoprodotto - 2010

Che Giulia Villari fosse un talento interessante lo sapevamo già da qualche tempo, grazie anche, tra le varie ed eventuali del caso, alla complicità dei Marlene Kuntz. Ora con River, esordio discografico della stessa, possiamo finalmente assaporare i passi tangibili di questa artista che, se sarà giocare bene le sue carte, farà molto parlare di sé.

Giulia ha una voce suadente, scrive canzoni capaci di diventare poesie quando incontrano la musica ed è brava, in maniera incisiva, ad infondere fascino ad una certa linearità compositiva. Ma non solo, proprio grazie a tali ammalianti doti vocali, unite ad un suono pulito quanto vivo, viene evidenziata una data versatilità interpretativa idonea ad esaltare la qualità di quel che abbiamo tra le mani.

Libera e consapevole, la Villari vola in questo modo tra i fraseggi di un indie-rock novantiano a stelle e strisce e, giocando con il solido connubio voce/chitarra, immerge le atmosfere in momenti pop, folk, cenni blues e miraggi dance.

Non è tutto ora però quello che luccica.
Pur essendo un lavoro godibile e preparato si percepisce l'ingombro di quelle zavorre che, con il loro peso specifico, non lasciano emergere i brani della cantautrice romana.

Il deterrente cardine, sarà anche la vicinanza con Rob Ellis, sostanzialmente è uno ed è riscontrabile con un'affinità fin troppo marcata con le rock girls della decade sopracitata (vedi Alanis Morissette, Patti Smith o la nostrana Elisa – soprattutto in ”Dedicated To You") ma questo fattore riesce appiattire le espressioni di originalità fino a renderle davvero poco rilevanti e a tratti fuori tempo massimo.

Un vero peccato per un album ben cantato, ben suonato e capace di evocare immagini multiformi.

In ogni caso River riesce a non annoiare, anche se questa pecca potrebbe indurci verso queste vie; in fondo, anche così come si presenta, fa il suo dovere con onestà.

Per il prossimo lavoro l'ordine imperativo è uno: osare di più.




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Giulia Villari: 
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