domenica 15 gennaio 2012

Recensione Fast Animals and Slow Kids - Cavalli


Dei Fast Animals and Slow Kids si sente parlare già da un po', dalla vincita di contest come Italia Wave a un ben accolto Ep ad eccetera eccetera fino all'approdo alla Ice for Everyone di Andrea Appino e all'arrivo con essa di questo esordio ufficiale chiamato “Cavalli”.

“Fatemi parlare” grida esasperata la voce del gruppo dalla quarta  traccia (Lei) e, coadiuvata da altrettanto convulse sonorità, lascia a noi solo il compito di attenerci a questo desiderio, perché qui concetti da esprimere ce ne sono un'immensità e il tempo di obiettare proprio non si riesce a trovare.

Giovani, dinamici, cazzoni quanto svegli, i F.A.S.K. non temporeggiano certo con i convenevoli e ci buttano subito a calci in sella alle sensazioni zampillanti scaturite dai loro pezzi.
Inizia in questo modo un percorso spigoloso fatto di metriche energiche e lemmi frenetici al limite del non-sense, il quale si ritrova a sua volta ad essere supportato dall'ironia trascinante da cui nasce la massiccia voglia di divertirsi (e divertire). Ma chi sospetta già il solito giro punk-rock vessato, sfruttato e frustrato dai tempi dei tempi, dovrà ricredersi in fretta. Cavalli, infatti, non sfiora un vago senso di tipicità neanche nei momenti più usuali, in quanto, una corposa dose di personalità trasforma ogni aspetto e l'interessante vitalità affamata inebria il raziocinio e suoi slanci pro filippica. D'altro canto, un ulteriore punto di forza facilmente fraintendibile a primo ascolto risiede proprio nella buona argomentazione dei folli contenuti accennati qualche riga sopra. Tanto è vero che, con un ascolto più attento, non è difficile rendersi conto di come, tra gli apparenti deliri e divertissement con la schiuma alla bocca, si collocano, con un ruolo determinante, molteplici aspetti da non sottovalutare.

Ecco così, quindi, guardando appena uno strato sotto la superficie, mutare la nostra percezione e codificare il tutto in lucide stesure al sapor di lama di un circondario inquieto sì ma non nel senso stretto del termine. Ci troviamo poi, ancora, a puntare la lente sul bandolo delle note isteriche e notiamo con disinvoltura che una certa strafottenza scanzonata non è il solo imperativo cardine, ma il motore vero e proprio è il feeling dei quattro unito ad una buona base tecnica e a tutte le conseguenze partorite da questa unione feconda.

Proprio da tale mistura è dovuto l'insaporimento del temuto giro punk-rock, il quale, oltretutto,  inzuppandosi in salse garage, pop d'impatto dalle prospettive danzaracce ed unendosi all'enfatizzazione della teatralità con l'alternarsi del cantato e del parlato, non risparmia i nostri sensi in molteplici vie. Un cocktail, questo, reso ancora più inebriante durante i live della band.

Stupiscono poi in chiusura con “Guerra” in cui, discostandosi dalle atmosfere generali del resto del disco, fanno confluire la voglia di reagire in una ballata soffusa e spiazzante.
Insomma, pur non prendendosi sul serio, i F.A.S.K. tirano fuori qualcosa capace di esaudire il bisogno di un po' di aria fresca. Certo, la necessità di rodaggio è ancora nell'elenco delle Cose da Fare, ma questo verrà con il tempo, intanto se cercate un “gruppo carino che fa musica piacevolina” tuffatevi a pesce su questi 11 brani.

Ps. qui



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Fast Animals and Slow Kids
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