sabato 26 febbraio 2011

Recensione S.U.S. - Il Cavallo di Troia

A Buzz Supreme - 2010

Sotto l'acronimo S.U.S. si svela un'espressione-slogan capace di rinchiudere in sé tutto uno scenario. "Succede Una Sega", toscanaccia espressione da cui, appunto, possono ricondursi tali lettere, infatti, riassume alla perfezione gli undici pezzi presentati in "Il Cavallo di Troia". Ma questa moderna macchina da guerra, dalla viscerale voglia di combattere contro il sistema, riesce, come la sua antenata, a penetrare le difese dello stesso?. La risposta, se prendiamo in considerazione gli aspetti legati al carisma del trio, pende in parte dal lato positivo, ma in prevalenza quest'album non convince.

Buono è l'effetto secco / abrasivo che caratterizza l'allure generale del lavoro e l'energia che s'investe in questa causa, ma inciampano spesso in momenti delineatamente grossolani capaci di rendere il tutto decisamente sgangherato. Per non parlare poi delle (ahinoi) verità descritte che, troppo frequentemente, sconfinano nel retorico mascherato da filastrocca "nonsense" vacua e dai toni ridondanti.

Qualcosa di interessante, tra questi giochi di parole in chiave proto punk / noise / funk, c'è, ma è soffocato dalla catena, quasi ininterrotta, di atmosfere trite, le quali, con la loro massiccia presenza, offuscano gli spiragli di luce presenti.

Ruvido e martellante com'è, però, non si può certo negare la forza con cui questi riot-deliri ti entrano nella testa quasi a convincerti a suon di calci, ma proprio non basta per levare di dosso il peso dell'ennesimo. Tuttavia, in certe situazioni, come si suol dire, repetita iuvant e, in questi tempi di crisi, c'è sempre bisogno di leve pronte per combattere. D'altronde, trovandoci nell'era in cui tutto è a portata di click, un posticino non si nega, perciò, fate pure un salto da queste parti per dare una rinfrescatina a certi concetti.

Niente più di un simpatico altro giro, altra corsa.

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