martedì 15 febbraio 2011

Recensione Maybe I'm - We must stop you



Jestrai - 2010


Polvere, cowboy, saloon fumosi, una rivoltella pronta all'uso a farci compagnia e il sapore del whiskey tra i denti, potremo definirlo come sonora animazione texan-blues per quanto le note di questo lavoro riescono a delineare uno scenario visivo, ma poi man mano che il disco prende forma, affiora qualche elemento di "disturbo" e lo scenario prettamente conforme al genere comincia a scricchiolare.
"We must stop you", lavoro dei Maybe I'm, infatti, resta fedele a quel sound piuttosto lineare in cui una voce sporca ed importante cavalca note blues capaci di sfociare in flussi country, folk o rock primordiale ma, facendo leva su tale duttilità, riesce ad aumentare il tiro delle digressioni fino ad incontrare combinazioni psichedeliche, noise o, addirittura, ritmi africaneggianti. Ecco qui, dunque, impreziosirsi una formula piuttosto conosciuta resa ancora più interessante da particolari costruiti su voli di banjo, organi, synth o violini.

C'è da dire che, pur essendo una produzione la cui componente istintiva viene lasciata allo stato brado, anche il lato più in linea con il raziocinio riesce a trovare ampio respiro, ma non sempre le idee sono ben sviluppate, lasciando in questo modo "incompleti" alcuni validi spunti.
Un altro punto apparentemente dolente arriva poi dalla copertina totalmente depistante e fuori luogo se non si trovano in essa meriti legati all'effetto sorpresa o alla non-anticipazione ma, personalmente, ha i lati di una scelta piuttosto discutibile. Ciò non toglie però il gusto esaudente dato da un disco sincero, elemento rilevante fino al punto di renderlo in un certo qual modo solido alla prova ascolto.

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