domenica 24 aprile 2011

Recensione Minio Indelebile - Minio Indelebile

Casa Molloy - 2010

Forse oggi ho una quindicina di anni in meno e ora mi sto addentrando tra le lande di un flusso musicale che, denaturalizzato delle sue nobili origini, comincia seriamente a far venire voglia di altre forme di espressione. Il mio dubbio, però, si scontra con la realtà una volta arrivati alla fine dell'album omonimo dei Minio Indelebile; io ho ancora gli anni che mi ritrovo e il calendario ha cifrato, in tutte le sue pagine, 2011.

Allora perché mi imbatto nell'ascolto di un disco che, anche se ricollocato nel periodo più fulgido di tali sensazioni, risulta fuori tempo massimo?. Semplice, perché questo gruppo bresciano, attivo dal '92, ha riesumato il proprio demo in cassettina e, deciso a donare allo stesso nuova linfa, ci invita tutti a un banchetto a base di ricordi & vecchie glorie.

Presa in questo modo tutta la questione potrebbe avere un senso, si potrebbe vedere come una dichiarazione di intenti e si potrebbe percepire un qualcosa che cita: “questi siamo noi / adesso rispolveriamo il cammino percorso fino ad oggi e da qui riprendiamo le briglie in mano.

Perlomeno speriamo vivamente sia questa l'inclinazione con cui i Minio si affacciano nuovamente sulla scena, perché qui non abbiamo altro che un disco anacronistico il cui filo conduttore è trainato da una rabbia caduta troppo spesso nel qualunquismo. Per il resto possiamo ricavarne un grunge intriso di rock made in Italy novantiano con accenni nu-metal e crossover, la cui miglior qualità è la coesione con del gruppo. C'è doverosamente da aggiungere che sottolineare i mali della nostra società, ieri come oggi (oltretutto ben poco è cambiato), può sempre essere utile per risvegliare qualche coscienza ma, pur volendo salvare l'insalvabile, ci troviamo frequentemente a fare i conti con cali repentini di intensità i quali, sopratutto nei momenti melodici, lasciano davvero un sapore sciapo in bocca.

Insomma, presentati con i vestiti di almeno una decade fa ci scivolano attraverso senza lasciare traccia. Ora è il caso di scollarsi di dosso l'allure revival e andare avanti.

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