venerdì 1 luglio 2011

Recensione Velvetians - Plastic Glam

Lottarox - 2010

Spudorato, irriverente, sexy, l'album di debutto dei Velvetians si diffonde nel nostro organismo alla velocità di un fulmicotonico viaggio no-stop. Nessun diritto di ripresa in questi pericolosissimi sali e scendi sguizagliati tra i nostri flussi, ma solo forze sonore unite per far convergere ogni aspetto in un'esplosione di corroborante energia. D'altronde il contagioso ed esuberante carisma da cui è diretto è simbolo, gloria e virtù dei 10 pezzi, portando in auge scintillanti appeal alla Bowie-Bolan-Smiths e i più novantiani britpoppeggi in Supergrass-Blur-Pulp style. Benché la matrice si presenti visceralente definita, con dinamicità, fondono, confondono e danno nuova vita agli elementi chiave, rimanendo così fedeli alla propria vitale vena fino a caratterizzarne il sound che ha sì il sapore di terra di Albione, ma soprattutto delinea una personale storia.

Glitterato quanto punkeggiante, riserva, con le sue sorprese adrenaliniche, emozioni da non sottovalutate e, una volta sopraffatti, non vi resterà che sottostare alle loro precise regole. Fate un bel respiro quindi e buttatevi a capofitto, questi ragazzi di strada ne hanno fatta veramente tanta. Ancor prima di arrivare a questo gradino ufficiale, infatti, possono vantare un'intensa attività live sia nella Penisola che Oltremanica, guadagnandosi pian piano un nutrito seguito, rispettabilità e anche attenzioni prestigiose come quelli di Eddie Argos (Art Brut – Glam Chops) e Federico Fiumani (Diaframma). Insomma cos'altro aspettate? Godeteveli!.


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