venerdì 22 luglio 2011

Recensione Amplifier - The Octopus

Ampcorp - 2010

Gli Amplifier arrivano da Manchester, hanno all'attivo un paio di album accolti con notevoli consensi da parte di pubblico e critica specializzata ed ora sono nuovamente pronti ad aprirci le porte dei loro torvi mondi ricchi di pathos cosmico.

Premessa fondamentale: preparatevi ad un vero e proprio ritiro dalla realtà o resterete soggiogati dalla monumentale durata di The Octopus, ovvero, 120 minuti divisi in "part one" e "part two", rispettivamente in monocromia nera e bianca come esteso al resto dell'artwork. Ma non fatevi ingannare dalla linearità di tale impatto visivo, perché, una volta raggiunti dai tentacoli di questo polipo, scoprite che sono proprio i dettagli ad impreziosi ogni aspetto.
Chiamiamole pure minuzie, ma sono i brusii, i passi sinistri o qualt'altro ad imprimere maggior sostanza all'insieme, esaltandone sfumature plumbee, inconsuete energie ed armonie atte al cambio della prospettiva.

C'è da sottolineare, tuttavia, che i 16 brani non emergono per originalità e innovazione, eppure, ciò che hanno prodotto trasporta ed estranea fino a mettere in luce tutta la sua validità.

Contemplativo, straniante, etereo quanto granitico si passa da labirintiche atmosfere hard rock settantiano dai toni classici, lisergici o metallici a più ipnotici ed ossessivi momenti visceralmente stoner, psichedelici o space rock, fecondando il tutto con strutture melodiche capaci di portare maggior respiro nelle fasi in cui la sperimentazione è più concentrata.

Puntanto sull'intensità e potendo far affidamento su buone capacità tecniche riescono pertanto a rinnovare l'interesse preposto.


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Sito Web: www.amplifiertheband.com/news.php
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