martedì 12 luglio 2011

Recensione Camera237 - Alone In An Empty Bed

Foolica Records - 2011

Dopo essersi distinti fin dal primo vagito per l'innata capacità di far volare in alto cesellate sensazioni pronte a fondersi con chi le accoglierà, ecco tornare i Camera237 senza perdite di pelo ne vizio.
Lasciati in sordina approcci focalizzati sull'impatto gravitazionale del suono ci troviamo ora, mediante questo ultimo lavoro, con nuove carte in mano capaci di mantenere una continuità con il passato (vedi la voce emozioni) ed andare avanti senza chiudersi su una formula consolidata.
Palese è di conseguenza l'aria di cambiamento: la scrittura si fa più lineare esponendosi attraverso la forma canzone, i toni si rilassano o vengono sublimati dai costrutti, la voce ricopre un ruolo più incisivo e, in generale, l'atmosfera assume caratteristiche più spensierate.
Tali ben argomentate vie melodiche, però, non sono certo sinonimo di superficialità, ma anzi, conferendo un dato spessore alla leggerezza riescono a trovarne il peso specifico ed a giostrarne i compatti effetti.

L'alt-pop dei Camera237, ricco di venature che vanno da dosaggi psichedelici o elettronici a onirichescenze post-rock, ben dista da un processo di edulcorazione dal vecchio al nuovo, in quanto, per ogni elemento apparentemente più rilassato vengono portate in auge proprietà intrinseche che ne rivelano i lati oscuri. Si passa in questo modo ad esplorare la vitalità della pacatezza, il potere cullante degli energici sali&scendi, la vena ammaliante della malinconia o  il sapore quasi spirituale di una ritmica coinvolgente, il tutto rafforzato da una maggior padronanza del proprio universo emotivo.

Che dire quindi: aspiranti Danny kubrickiani aprite pure quella porta, attenti però ai pericoli nascosti.


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