in anteprima il video del primo singolo "These Woods Have Ears"
Guarda il video di These Woods Have Ears:
http://vimeo.com/37956460
Guarda il video di These Woods Have Ears:
http://vimeo.com/37956460
I Movie Star Junkies è come fossero degli sciamani pagani in uno scenario post-post moderno infestato da cupidigia e uniformità, un mondo totalmente mancante di visioni selvagge e bellezza.
Dopo i due acclamati album per la svizzera Voodoo Rhythm Records, una dozzina tra singoli ed EP e svariati tour in Europa e negli Usa, il quintetto Torinese presenta Son of the dust, in uscita il 6 Marzo per Outside Inside records e Wild Honey records.
Fin dalla prima traccia “These woods have ears“ si avverte che la band ha cercato efficacemente di presentare qualcosa di nuovo ed evoluto. Il sound si scosta dall‘irruenza caotica e rumorosa dei loro primi lavori evolvendosi in un suono che ha come punti di riferimento il songwriting intenso, cupo e toccante di cantautori come Nick Cave, Leonard Cohen e Neil Young, le metriche tipiche delle “murder ballads“ e ritmiche incalzanti che mai prima d‘ora avevano strizzato l‘occhio a certe sonorità della black music.
Un lungo racconto dalle tinte faulkneriane in cui le vicende dei personaggi sono declinate in dieci brani; un viaggio attraverso riti ancestrali e superstizioni religiose che ruota intorno a tre personaggi chiave: uno straniero, un prete e un contadino. Il “figlio della polvere“ è proprio quest‘ultimo, capro espiatorio di un paesino rurale che tenta di sconfiggere la siccità aggrappandosi a vecchie leggende e tradizioni, opponendo la sacralità dei riti pagani alla paura del castigo divino.
Dischi di questo genere sono come film musicali della mente, dischi che l‘ascoltatore deve decifrare e fare propri. Son of the dust dei Movie Star Junkies è né più e né meno una continuazione musicale della ricerca di William Faulkner sulla beatitudine trascendentale nel mondo in carne e ossa.
Registrato in presa diretta in una vecchia stalla del cuneese per ottenere un effetto live e crudo ma allo stesso tempo intenso e avvolgente, l‘album viene mixato all‘Outside Inside Studio da Emanuele Baratto con l’aiuto di Massimiliano Moccia. Il
disco è arricchito dalla preziosa collaborazione di Nathalie Naigre e Marie Mourier (ai cori in diversi brani dell’album), Federico Zanatta (Father Murphy) anche lui ai cori e Michele Guglielmi (oAxAcA) al Fender Rhodes.
Dopo i due acclamati album per la svizzera Voodoo Rhythm Records, una dozzina tra singoli ed EP e svariati tour in Europa e negli Usa, il quintetto Torinese presenta Son of the dust, in uscita il 6 Marzo per Outside Inside records e Wild Honey records.
Fin dalla prima traccia “These woods have ears“ si avverte che la band ha cercato efficacemente di presentare qualcosa di nuovo ed evoluto. Il sound si scosta dall‘irruenza caotica e rumorosa dei loro primi lavori evolvendosi in un suono che ha come punti di riferimento il songwriting intenso, cupo e toccante di cantautori come Nick Cave, Leonard Cohen e Neil Young, le metriche tipiche delle “murder ballads“ e ritmiche incalzanti che mai prima d‘ora avevano strizzato l‘occhio a certe sonorità della black music.
Un lungo racconto dalle tinte faulkneriane in cui le vicende dei personaggi sono declinate in dieci brani; un viaggio attraverso riti ancestrali e superstizioni religiose che ruota intorno a tre personaggi chiave: uno straniero, un prete e un contadino. Il “figlio della polvere“ è proprio quest‘ultimo, capro espiatorio di un paesino rurale che tenta di sconfiggere la siccità aggrappandosi a vecchie leggende e tradizioni, opponendo la sacralità dei riti pagani alla paura del castigo divino.
Dischi di questo genere sono come film musicali della mente, dischi che l‘ascoltatore deve decifrare e fare propri. Son of the dust dei Movie Star Junkies è né più e né meno una continuazione musicale della ricerca di William Faulkner sulla beatitudine trascendentale nel mondo in carne e ossa.
Registrato in presa diretta in una vecchia stalla del cuneese per ottenere un effetto live e crudo ma allo stesso tempo intenso e avvolgente, l‘album viene mixato all‘Outside Inside Studio da Emanuele Baratto con l’aiuto di Massimiliano Moccia. Il
disco è arricchito dalla preziosa collaborazione di Nathalie Naigre e Marie Mourier (ai cori in diversi brani dell’album), Federico Zanatta (Father Murphy) anche lui ai cori e Michele Guglielmi (oAxAcA) al Fender Rhodes.
Ecco le date del Son Of The Dust tour:
17/03 Cinema Vekkio, Montà (To)
13/04 Rivolta, Marghera (Ve) + Mojomatics
25/04 Spazio 211, Torino + Sic Alps
27/04 Lokomotiv, Bologna + Mojomatics
28/04 Interzona, Verona + Sic Alps
03/05 Locanda Atlantide, Roma
04/05 Ex Fila, Firenze
05/05 Calamita, Cavriago (Re)
11/05 Loop, Milano
12/05 Officine Bertello, Borgo San Dalmazzo (Cn)
18/05 Linea Notturna, Cagliari
19/05 Panchovilla, Sassari
26/05 Festival, Lugano
_____________________________________________________
Per approfondire:
Outside Inside records: www.outsideinsiderec.com
Wild Honey records: http://wildhoneyrecords.bigcartel.com/
_____________________________________________________
Nessun commento:
Posta un commento