Foolica Records - 2011
Cosa succede quando l'amore per la musica incontra il feeling di cinque cuori? Non traete subito le conclusioni, il risultato esatto non è “sole”, come il trittico “sole, cuore e amore” ci induce a pensare, ciò che ne vien fuori è un disco sereno e preparato come poche volte ci capita di ascoltare.
Cosa succede quando l'amore per la musica incontra il feeling di cinque cuori? Non traete subito le conclusioni, il risultato esatto non è “sole”, come il trittico “sole, cuore e amore” ci induce a pensare, ciò che ne vien fuori è un disco sereno e preparato come poche volte ci capita di ascoltare.
Sarà che la passione unita al talento è destinata a dare i suoi frutti, almeno in termini di appagamento personale, ma questo lavoro dei Saint in a Row, progetto// di Pierluigi Ballarin dei R's in cui spaziano amici-colleghi come Fabio Dondelli (Annie Hall) o Michele Marelli (Ovlov), soddisfa ben al di là di una riunione scanzonata.
Il sapore rilassato di chiacchiere informali tra una birra e l'altra c'è, ma qui, pur lasciando emergere il tutto nel modo più autentico e spontaneo possibile, si fa sul serio.
Nulla di trascendentale se mettiamo in ballo fattori come l'innovazione o simili, ma la limpida sincerità ci contagia ritemprandoci fino alla fine del disco, dando da questa prospettiva nuovo lustro ad atmosfere sì conosciute ma non percepite abbracciandole in questo preciso modo.
Un altro aspetto capace di colpire positivamente è la sua indole meticolosa, in quanto, pur lasciando trasparire nello strato superiore il cospicuo senso di naturalezza sopracitato, non manca certo di una profonda ricerca degli aspetti più ragionati, facendo collimare l'insieme, attraverso occhi moderni, in uno scenario dallo sguardo rivolto al passato.
In questi luoghi, infatti, possiamo trovare la magia degli anni '60, andando da un rock/folk tendente a cenni psichedelici fino a giungere ad aperture pop dalla wave-brit attitudine, il tutto pregno delle navigazioni indie dalle più attuali sfumature. Attribuiamo infine ulteriori note di merito al curato songwriting e le stesse agli arrangiamenti e non si può che affermare di avere tra le mani un disco valido, nato non per farci rimanere a bocca aperta ma per il piacere di essere ascoltato.
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